Osteopatia
Analisi e valutazione personalizzata
Informazioni
Le tecniche utilizzate


Sono tecniche che prevedono un approccio dolce, un tocco leggero e prolungato, questo genera nel soggetto trattato delle risposte antinfiammatorie sistemiche dimostrato da vari studi pubblicati su pub-med. La risposta di modulazione dell’ infiammazione è data da un aumento della produzione di acetilcolina che interviene nella regolazione di numerose funzioni fisiologiche. Tra queste vi sono: la regolazione delle contrazioni cardiache e della pressione sanguigna, la peristalsi intestinale , la secrezione ghiandolare. Queste tecniche vengono utilizzate per generare nel sistema neuro-vegetativo una risposta migliorativa.

Sono tecniche che prevedono l’applicazione di un forza molto veloce e poco ampia da parte dell’ osteopata per recuperare la mobilità articolare persa. Il rumore che a volte si genera è legato alla liberazione di una bolla di azoto presente all’ interno dell’ articolazione. Le tecniche articolatorie mirano anch’esse a generare un miglioramento della mobilità articolare generando un cambiamento della barriera restrittiva in modo diretto.

Sono tecniche opposte alle dirette per concetto, cioè non cercano di abbattere la barriera restrittiva ma vanno nella direzione opposta cioè verso il punto neutro. Per punto neutro si intende il punto di maggior confort dell’articolazione cercando di far percepire al sistema nervoso centrale che quella è la posizione migliore affinchè possa manifestarsi la salute. Il sistema dovrebbe quindi integrare questa informazione, farla sua e migliorare gradualmente la sua condizione.

Sono tecniche che prevedono la manipolazione della fascia attraverso allungamenti, inibizioni, sfioramento ed impastamento, tecniche sui trigger point. Queste tecniche permettono di liberare la fascia muscolare da contratture e punti dolenti che possono generare se perdurano per troppo tempo vere e proprie disfunzioni somatiche.

Sono tecniche che consistono in una sequenza ben definita di passaggi. Questi prevedono uno sblocco iniziale dei punti principali di decorso della linfa a livello del tronco per poi favorire il ritorno linfatico dalla periferia al centro attraveso sfioramenti molto leggeri della cute.

Sono tecniche spesso associate al trattamento di drenaggio linfatico, esse prevedono la stimolazione vibratoria da parte del osteopata per favorire la dinamizzazione dei fluidi corporei che hanno difficoltà a propagarsi in modo fisiologico nel corpo. In alcuni trattamenti utilizzo una pistola a percussione per risolvere contratture della fascia profonda che con il massaggio manuale difficilmente si riescono a risolvere.

Sono tecniche che prevedono una palpazione iniziale dei 9 quadranti addominali per evidenziare zone dolenti o di tensione. Una volta escluso che si possa trattare di una patologia di interesse medico si procede attraverso tecniche dirette o di bilanciamento. Le tecniche viscerali puntano a favorire un rilascio delle zone di tensione addominale e non solo consentendo così un miglior afflusso in entrata ed uscita di sangue tra tessuti e organi sottostanti. Se il sangue fluisce meglio ad un tessuto o ad un organo questo permetterà di eliminare gli elementi infiammatori e di ossigenare i tessuti maggiormente permettendo un ripristino piu’ rapido della salute.



Nel 2018 ho frequentato e conseguito due attestati di applicazione del kinesio-taping 1 livello e livello avanzato. Queste tecniche vengono utilizzate in caso di contratture muscolari ostinate ma anche in caso di ipotonia muscolare per facilitare la contrazione del muscolo stesso. Spesso utilizzate per soggetti sportivi che non vogliono rinunciare a praticare l’attività fisica che tanto li appassiona facilitandone i tempi di recupero.

In caso di distorsioni di caviglia o di ginocchio ma anche per le dita della mano o i polsi posso applicare un bendaggio funzionale che permette al soggetto traumatizzato di poter svolgere l’attività fisica nonostante il trauma. Il bendaggio funzionale garantisce all’articolazione maggiore stabilità oltre a svolgere un azione propriocettiva consentendo un ottimale processo rieducativo anche dal punto di vista neuromotorio.